sabato 29 novembre 2014

Generazione anni 80, ascoltate la nostra voce


Raf cantava "cosa resterà di questi anni 80" e cosa ne è restato ve lo diciamo noi che negli anni 80 ci siamo nati.
Brunetta ci ha definiti bamboccioni e le generazioni anni 50 e 60' , quelle alle quali appartengono i nostri genitori per intenderci, non la pensano diversamente da Brunetta, ma oggi voglio rispondere credo a nome di molti a queste affermazioni.
Vorrei dire che le vostre generazioni, e mi rivolgo a chi è nato negli anni 50 e 60 senza troppe specializzazioni ne lauree hanno trovato tutte un posto di lavoro sicuro, quel posto che vi permetterà a breve di avere una pensione, mentre le parole "lavoro sicuro" e "pensione" sono per noi un qualcosa del quale abbiamo solo sentito parlare, è come honolulu tutti sanno che esiste, qualcuno sicuramente avrà goduto del suo mare e dei sui paesaggi ma resta comunque un posto di cui tutti parlano ma nessuno sa come ci si arriva, la pensione è praticamente la stessa cosa.
Voi siete nati negli anni della contestazione,degli scioperi, noi non abbiamo modo di scioperare, oggi scioperare significa astenersi dal far nulla, astenersi da facebook, unico passatempo di milioni di disoccupati,
Il semplice diploma di scuola media di quegli anni ha fruttato più di una nostra laurea, laurea che con orgoglio ci avete permesso di ottenere, perchè per noi, i vostri figli avete sperato in una vita migliore, in un'istruzione migliore, senza creare però i presupposti per un futuro migliore. Adesso siamo tutti più preparati ma meno utili, e meno occupati, disoccupati per l'appunto. Ed eccoci qua "bamboccioni" perchè se non possiamo provvedere alle nostre esigenze come è possibile costruire una famiglia, e pur costruendola cosa possiamo offrire ai nostri figli?
Ho personalmente la fortuna di avere un'occupazione di tutto rispetto senza aver ricevuto alcun aiuto e l'altrettanta fortuna di possedere una grande dose di obiettività che mi consente di guardare solo davanti a me ma voltarmi e vedere la disperazione di molti, ai quali ho voluto dare questo filo di voce.
Ci viene attribuita una sconfitta sociale non nostra, siamo solo i frutti di un albero dalle radici malate.
Ora ci aspettiamo risposte concrete, risposte fatte di fatti e non di parole.

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